lunedì 31 maggio 2010

"Cibus Mazzini", intervista a Francesca Leone

Abbiamo avuto l'occasione io e Milù, nei tour gastronomici che ci coinvolgono e che ci portano in tutta Italia, di visitare una nuova e interessante realtà a Lecce. Il suo nome è "CIBUS Mazzini" (Via Lamarmora 4, angolo P.zza Mazzini, Lecce, 0832-289501). Vi accorgerete leggendo la conversazione che abbiamo avuto con la proprietaria, Francesca Leone, di quante innovazioni e nuovi modi di intendere il gusto e la ristorazione possano nascondersi nelle bellezze del Salento, una regione da scoprire.

Quando è che nasce il suo amore per la cucina e quando si trasforma in una vera e propria passione?

Come tutte le "mamme sessantottine", anche la mia ha fatto di me una donna indipendente e soprattutto in grado di seguire una casa nel concetto più ampio di famiglia. "... anche se poi non farai la casalinga - mi diceva - è bene essere pronte e capaci di gestire tutte le situazioni". Così aiutare mamma nel preparare un menù ed allestire la tavola per una cena informale o una ricorrenza, mi hanno fatto apprezzare da prima la buona tavola e poi il piacere di ricevere. Il tutto poi mi è tornato molto utile, nel periodo universitario, trascorso lì dove nessuno apprezzava una buona frisa per cena o il gusto del pasticciotto! È il mio carattere conviviale (sempre pronta a sfruttare un evento per stare assieme agli amici) che mi ha fatto continuare a cucinare per passione, condividere con gli altri le proprie creazioni, il frutto concreto ed immediato di qualcosa che tu stessa hai ideato! I complimenti e l'apprezzamento di quello che riesci a fare è facilmente intuibile quando i piatti si svuotano in fretta...

Cibus Mazzini, che dirige e cura con suo marito, è un 'avventura che ha una sua storia. Ce la vuole raccontare un po'?

Tutta? Lunga e tediosa..... forse! Nasce come sempre tutto da mia madre. Nel 1998 mio padre, imprenditore nella Gdo, ha avuto l'occasione di rilevare una piccola salumeria in piazza Mazzini a Lecce (Marazia) con l'obiettivo di regalare al capoluogo salentino un locale di degustazione e non solo d'acquisto per prodotti scelti e selezionati, oltre alla gastronomia d'asporto, punto di forza ormai da decenni della realtà che oggi è curata dalle mie sorelle in Piazzetta Partigiani. Allestito cun cura nei più piccoli dettagli grazie al girovagare per botteghe artigiane in cerca di complementi d'arredo e specifici "strumenti del mestiere", questo negozio si è trasformato più e più volte per rispondere ad esigenze commerciali pìù concrete, perdendo forse un pò quello spirito che lo ha visto nascere. L'ho sempre considerato l'eredità di mia madre e condividendo con lei quelle passioni e la voglia di lavorare con piacere ed in armonia, ho riportato la salumeria di quartiere prima ad un piccolo angolo di degustazione "mordi e fuggi", ora ad un accogliente e più eclettico luogo dove la convivialità si sposa con la cultura del mangiare bene del nutrirsi con gusto.
Quali sono i suoi piatti forti?

Paradossalmente quello che apprezzano di più i miei ospiti sono ortaggi e verdure di stagione, ma oggi elaboro dei primi piatti senza nome, con degli ingredienti che aggiungo in base alla mia creatività al momento di condire ed ultimare un sugo ed una pasta che solo in quel momento vedo farmi l'occhiolino dalla dispensa.

È vero che utilizza ingredienti che vanno bene anche per i celiaci? Come mai una scelta di questo tipo?

Ho un'amica celiaca, e da buona padrona di casa tutti devono gustare ed apprezzare un mio invito. Ha seguito il corso promosso dall'AIC e con l'aiuto del mio tutor ho notato come sia semplice realizzare menù per celiaci. Ho eliminato i problemi all'origine usando solo farine e pane grattato senza glutine, certo la mia pizza non è per celiaci, ma un buon sugo può condire tutti i tipi di pasta!

Unirete alla filosofia della cultura per il gusto anche quella per il gusto della cultura?

La mia bimba ha 4 anni e quest'impegno non ci permette di passare molto tempo insieme. Ad esempio un laboratorio per ragazzi, che sia artistico, musicale o semplicemente educativo mi dà la possibilità di insegnarle molto ed al contempo di stare insieme a lei. La lettura di un libro, l'ascolto di un brano musicale, la convivialità e lo scambio di opinioni ci aiutano a crescere nel confronto tra menti, idee e culture diverse. A tavola si parla, ci si incontra, ci si innamora....il cibo non è solo sostentamento, è passione, incontro, cultura ed i figli si formano soprattutto in questo. È una scuola semplice, informale e divertente ed io e mio marito abbiamo una figlia da crescere nel corpo e nello spirito, così è più semplice.